Scatto Libero nasce nel 2016 da un’idea di Tania Boazzelli, fotografa professionista, come progetto fotografico pensato per i detenuti del carcere di Rebibbia – 3^ casa circondariale. Lo scopo dell’iniziativa, totalmente di volontariato, è quello di far conoscere le potenzialità del mezzo fotografico a coloro che generalmente non hanno opportunità di utilizzarlo. Ogni detenuto ha avuto a disposizione una macchina, un rullino fotografico e la possibilità di scattare negli spazi comuni del carcere. Scatto Libero oggi si è ampliato abbracciando nuove realtà oltre al carcere, per realizzare progetti fotografici in altri luoghi socialmente fragili. Per raccontare e per raccontarsi, senza barriere.
Si avvicina alla fotografia nel 2013 sperimentando il digitale nelle sue declinazioni. La fotografia assume subito un ruolo determinante da un punto di vista creativo e umano, mezzo privilegiato per esprimere una forte individualità. Il passaggio alla fotografia analogica e lo sviluppo in camera oscura portano un cambio di prospettiva come naturale conseguenza di un percorso di dedizione e passione che costantemente caratterizzano ogni suo progetto fotografico.
Gli obiettivi vintage dell’eredità paterna sono il fattore emotivo determinante per l’acquisto della prima macchina fotografica nel 2015, quando la sua sensibilità comincia a crescere di pari passo con una formazione fotografica che punta a tramandare la meticolosità e lo stile della tecnica analogica all’innovazione della nuova era digitale.
E se le emozioni si convertono in foto, Marco Moretti mette al servizio di questo credo l’abilità nelle logiche dei social più seguiti: a lui è affidata la cura dei profili
Facebook e Instagram di Scatto.
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Per formazione e convinzione crede profondamente nella forza della lingua italiana e nella magia della casualità, ma non è un caso che sia rimasta stregata da Scatto Libero, “un legame quotidiano oltre ogni barriera con collaborazioni di creatività a più livelli”, di cui è art director e copywriter.
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Se Scatto Libero è riuscito a trasformare un’idea innovativa in una realtà concreta e dinamica che si muove e fa muovere, lo dobbiamo moltissimo alla sua perseveranza che non ha temuto ostacoli, code, passaggi burocratici e un attento studio delle normative. Renato Passaro è il nostro instancabile angelo della burocrazia e della logistica, amministratore e tesoriere di Scatto.
Fotografa freelance, collaboratrice di un’agenzia foto giornalistica fiorentina e laureata in Scienze della Comunicazione, è un’osservatrice minuziosa della realtà sia per background culturale che attraverso il mezzo fotografico, “prolungamento del suo corpo” da quando aveva 15 anni. “Se puoi immaginare qualcosa, allora puoi anche raggiungerla” è l’intima fede che si riflette nei suoi scatti di professionista sempre in cerca di una storia da raccontare che sappia rendere unico anche ciò che spesso, travolti dalla routine, guardiamo con distrazione.
“Il Sinclair ZX Spectrum e il Commodore 64 sono stati i miei primi PC nel lontano 1982: da allora la passione per l’informatica si è trasformata nella mia professione. Sempre attento all’innovazione, amo la tecnologia e sono sempre alla ricerca di nuove e migliori soluzioni che, attraverso il mio lavoro, metto a disposizione di clienti e amici.”
Fefeo.com
Da quando ne ha ricordo è affascinata dalle parole e dalle storie, che ascolta attentamente e che scrive con passione, sia in versi che in prosa.
Crede profondamente che la forza empatica ed educativa della narrazione superi confini e ostacoli fisici e sociali, emozionando e creando una nuova dimensione fatta di valori e condivisione.
Proprio perché i germogli di una bella storia possono crescere ovunque, ha aderito con entusiasmo a scatto libero, di cui è copywriter.
Dopo uno sterile periodo dedicato a teoria e riviste specializzate, nel 2006 il suo percorso ha acquistato finalmente una nuova dimensione: aiutato da amici ed insegnanti ha compreso che la fotografia può costituire una delle esperienze più coinvolgenti e formative, tanto da farla diventare per lui un vero e proprio baricentro. Nella vita si occupa di tutt’altro, ma al contatto casuale con l’associazione ha immediatamente compreso che fosse giunto il momento di restituire una parte di quanto aveva ricevuto in dono dalla fotografia. Nel 2022 ha aderito al progetto nella speranza di poter mettere a disposizione l’esperienza acquisita, sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista teorico.